
Parchi e Musei in continua evoluzione, dove la noia non trova spazio.
Tra i progetti presentati recentemente c’è un interessante percorso dedicato alla musica antica.
Si tratta di “Suoni dal passato”, realizzato dalla società Parchi Val di Cornia, per conto del Comune di Piombino, grazie al contributo della Regione Toscana. L’intervento rientra nell’ambito del più ampio progetto inserito nel Programma Operativo Regionale FESR 2014-2020 che prevede azioni coordinate e coerenti di restauro conservativo, adeguamento funzionale e miglioramento della fruizione e che coinvolge sia il museo che il parco archeologico di Baratti e Populonia.
In particolare, nell’ottica di una visione complessiva di sviluppo del polo museale, il progetto ha previsto un adeguamento dei supporti informativi, del sistema di illuminazione e di alcuni degli allestimenti, anche tramite dispositivi tecnologici innovativi, presentati in questo inizio di stagione, in occasione dell’inaugurazione dei nuovi percorsi, restauri e allestimenti #CulturalMenteOpen realizzati al Parco archeologico di Baratti e Populonia, al Parco archeominerario di San Silvestro e al Museo archeologico del Territorio di Populonia a Piombino.
L’allestimento “Suoni del passato”, curato da Cinzia Murolo e realizzato da Francesco Landucci di “Archeologia Sonora Sperimentale”, è un viaggio emozionante, fatto di musica, suoni e parole, che vuole trasportare il visitatore nella vita quotidiana, rituale e funeraria degli Etruschi e dei Romani.
Grazie alle più moderne tecnologie e ad un accurato studio filologico, è oggi possibile ascoltare il suono di alcuni strumenti musicali, fedelmente ricostruiti sulla base di numerose raffigurazioni, come quelle rappresentate su affreschi, ceramica, mosaici e statue che sono giunte fino a noi.
In particolare, al primo piano del Museo, nella stanza ricostruttiva del banchetto etrusco, è possibile vedere e toccare strumenti come gli aulòi, una sorta di doppio flauto ma provvisto di ancia che era lo strumento più utilizzato dagli Etruschi, e ascoltare brani musicali composti in modo sperimentale ma del tutto verosimile, ambientati nel mondo festoso del simposio. Al secondo piano, accanto al modellino tattile sonoro dell’Anfora di Baratti, si trova un’altra postazione con gli strumenti minori del corteo del dio Dioniso e della dea Cibele e una grande cetra ricostruita fedelmente sul modello di quella raffigurata nell’ovale dell’anfora come attributo del dio Apollo.
I brani che è possibile ascoltare in questa postazione sono ispirati al mondo figurativo dell’anfora rappresentato da cortei festosi e rituali dei culti cosiddetti orgiastici.
“Suoni dal passato” è quindi un percorso adatto a tutti coloro che desiderino conoscere la musica del passato, uno degli aspetti fondamentali nella vita del popolo etrusco e romano, e per chi vuole sperimentare una visita più completa e immersiva nel paesaggio sonoro antico.
Il percorso va ad integrarsi con il progetto della sonorizzazione della Tomba dei Carri, realizzato la scorsa estate al Parco archeologico di Baratti e Populonia con i fondi del progetto finanziato da Ales S.p.A.
Al centro viene posta, ancora una volta, la musica antica; i visitatori, entrando nella tomba, sono avvolti dal suono di diversi strumenti antichi tra cui la cetra e l’aulòs che, in progressione, vanno a comporre una melodia fino ad arrivare all’interno della camera funeraria dove alla musica si accompagnano le parole di un brano tratto dall’Odissea, interpretate dall’attore Massimo Gentili. Anche in questo caso il progetto è stato realizzato dalla società Parchi Val di Cornia con la supervisione di Marta Coccoluto, coordinatrice del Parco di Baratti; gli aspetti tecnici sono stati curati dall’ing. Ennio Pepe, esperto di soluzioni tecnologiche per gli allestimenti museali, mentre la composizione musicale è, come per il Museo, di Francesco Landucci.
Un percorso dal Museo al Parco pensato, quindi, per rendere l’archeologia accessibile a tutti, per una visita realmente “senza barriere” non solo fisiche, ma anche e soprattutto culturali; un modo nuovo, semplice ed accattivante per “far vivere la storia” anche ai più giovani e a un pubblico non specializzato.
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